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Considerazioni sul Copyright:

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martedì 11 aprile 2017

Oggettività, soggettività, equilibrio e libero arbitrio.

 
Tutti siamo sempre alla ricerca dell’equilibrio e questo rende le cose giuste o sbagliate solo in un contesto soggettivo in un determinato momento.
 
Questo non vuol dire che non esiste nulla di oggettivo, ma semplicemente che è tutto molto relativo al contesto in cui viviamo ed al momento che attraversiamo.
 
Per questo non bisognerebbe mai giudicare noi stessi ne tantomeno gli altri (spesso giudicare gli altri viene di conseguenza al nostro giudizio verso noi stessi) , ne sentirsi giudicati, ne definire una cosa negativa o positiva a prescindere (positivo e negativo esistono solo in una concezione duale e soggettiva delle cose).
 
Ciononostante determinati atteggiamenti sono oggettivamente poco utili e/o dannosi ma può capitare comunque che in un determinato momento della nostra esistenza possano aiutarci bilanciare un disequilibrio emotivo o fisico.
 
Qualche esempio banale:
 
Mangiare cioccolato e bere caffè o Alcol possono essere cose poco utili alla nostra salute (se non addirittura dannosi in grandi quantità) , ma ci sono momenti che ne abbiamo bisogno … anche se talvolta sono bisogni mentali ed emotivi più che fisici.
 
Un altro esempio più complesso potrebbe essere quello di viaggiare ed andare in posti dall’altra parte del mondo per cercare la pace ed il contatto con la natura … se fossimo in equilibrio non dovremmo averne bisogno, se riuscissimo a ricavarci nel quotidiano le nostre oasi di pace e di contatto con madre terra non avremmo bisogno di cercarle in capo al mondo …
 
… anche ascoltare musica non propriamente armonica potrebbe essere genericamente dannosa a livello fisico/biologico (vedere esperimenti Masaru Emoto sull’acqua), ma le emozioni ed i ricordi  legati ad un determinato pezzo (o tipo di musica) possono trascendere i comuni canoni di oggettività facendo provare sensazioni di piacevolezza non facilmente descrivibili e spiegabili ed aiutarci (come tutte le cose) nella ricerca dell’equilibrio.
 
Gli esempi potrebbero continuare …
 
Tutto quello che facciamo e gradiamo è sempre una ricerca di equilibrio e un tentativo di voler colmare qualche vuoto  … in un’esistenza perfetta non ci sarebbe necessità di tanti bisogni o desideri, ma un’esistenza perfetta oltre che utopica, sarebbe probabilmente anche noiosa e poco evolutiva.
 
Tutto quello che facciamo e che ci capita è quindi in qualche modo evolutivo,  anche se non è comunemente accettato o giudicato da qualcuno oggettivamente non corretto.
 
Frequentare un corso o un seminario potrebbe essere un modo per imparare una nuova tecnica o conoscere meglio se stessi, ma potrebbe anche essere vista come un insicurezza (ho bisogno che qualcuno mi dica cosa fare e certifichi le mie capacità).
 
Fare frequentemente foto per immortalare dei bei momenti potrebbe essere un modo semplice per avere dei bei ricordi e poterli condividere, ma potrebbe anche essere visto come un attaccamento che ti porta a non vivere il momento presente.
 
C’è sempre un punto di vista ed uno opposto e spesso il confine non è così ben definito, solo noi possiamo sapere di cosa noi abbiamo bisogno in un determinato momento …  questo però non deve mai farci fossilizzare nel dogma del “sono fatto così”  e mai farci smettere di porci domande e cercare di scoprire il perché delle cose per accettarle e magari superarle … senza giudicarsi, senza giudicare, in piena libertà ma prendendosi sempre la responsabilità delle nostre azioni verso se stessi e quindi verso gli altri.
 
Ognuno ha i suoi metodi e le sue modalità per sopravvivere, vivere ed evolvere e tutto quello che facciamo, dalle cose più serie a quelle più banali, hanno sempre e solo questa finalità.
 
Felice Vita
Salvatore

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